Francesco: Venezia sia segno di inclusione, cura del Creato e bellezza accessibile a tutti

Il Papa ha celebrato, domenica 28 aprile, la Messa in Piazza San Marco a conclusione della visita nella città lagunare. Circa 10.500 fedeli presenti. Nell’omelia l’invito ai cristiani a portare frutti di giustizia e solidarietà e “scelte di attenzione” per la salvaguardia del patrimonio ambientale e di quello umano: “Comunità, quartieri, città, diventino luoghi ospitali, accoglienti, inclusivi”. Dal Pontefice il monito: “Senza cura e salvaguardia dello scenario naturale, Venezia potrebbe cessare di esistere”.

“Gesù è venuto a portare agli uomini la vita eterna… Essa è un’acqua fresca, che egli dà, una fonte sempre zampillante”. La metafora dell’acqua, sulla quale Venezia sorge, e le parole di Albino Luciani, che di Venezia fu patriarca per circa un decennio. Si richiama a due simboli della città lagunare, Papa Francesco, nell’omelia della Messa celebrata in Piazza San Marco che conclude la visita di oggi, domenica 28 aprile, in questa città tra le più affascinanti d’Italia e del mondo della quale il Pontefice elenca “le problematiche che la minacciano” – cambiamenti climatici, fragilità di costruzioni e beni culturali, gestione del turismo, relazioni sociali sfilacciate – e alla quale lascia un preciso mandato: “Essere segno di bellezza accessibile a tutti, a partire dagli ultimi, segno di fraternità e di cura per la nostra casa comune”.

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Pubblicato in Conferenza Episcopale Triveneto, News e Comunicazioni.